Troppo forte è un film del 1986 diretto da Carlo Verdone.
Roma. Oscar Pettinari, chiamato affettuosamente dagli amici Troppo forte, è un giovane della periferia che frequenta Cinecittà e sogna di diventare attore cinematografico nei film d'azione, o almeno di avere dei ruoli da stuntman. Una mattina viene scartato ad un provino da un importante produttore cinematografico americano per il suo aspetto troppo bonario, ma conosce un avvocato decisamente estroso, il conte Giangiacomo Pigna Corelli Inselci. Con l'aiuto di questo strano personaggio, Oscar inscena un incidente in moto per incastrare il produttore che lo aveva scartato al provino, ma destino vuole che alla guida dell'auto che lo "avrebbe" investito non ci sia il produttore, ma Nancy, una giovane e bellissima attrice americana, nonché amante dell'uomo, la quale per questo perderà la parte.
Oscar, dall'animo buono, ospita la ragazza a casa sua, in attesa che giunga a Roma suo marito per riportarla in America. Col tempo tra i due nascerà un'amicizia, mentre il rapporto con l'avvocato porterà a situazioni al limite, tra operazioni chirurgiche superflue ed arringhe inverosimili in tribunale per cercare di vincere la causa. Alla fine Nancy torna negli Stati Uniti, consapevole che quest'esperienza le ha fatto capire che la carriera non è tutto, mentre l'avvocato avrà una (delle tante) crisi di personalità: infatti il sedicente legale non è altro che un mitomane, già calatosi in altri ruoli (docente, ecclesiasta...) e si risveglierà credendosi un insegnante di danza classica. Oscar perde la causa, ma non si da per vinto e presto affronta l'ennesimo provino, stavolta con la consapevolezza di essere il migliore...